Grudger

17.07.2013 18:32

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Moltissimi gamer di tutto il mondo esulterebbero se, negli studi di Nintendo, ci fosse in lavorazione un episodio di Super Mario studiato appositamente per dispositivi touchscreen, ma sappiamo che questo difficilmente si realizzerà, la casa giapponese ha ben altre importanze. Noi non perdiamo le speranze e, nel frattempo, ci buttiamo nei meandri del Play Store in cerca di titoli che possano soddisfare la nostra fame di platform.

 

 

Tre lingotti per te

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Il menù iniziale è privo di testi ma risulta piuttosto accattivante.

In Grudger vestiremo i panni di un omino-testa-d’uovo con tanto di occhiali da avviatore (o forse da talpa?) per proteggersi dal vento incombente e lo scopo del gioco sarà quello di raggiungere il cliente e raccogliere le barre di alluminio per poi consegnarle al suddetto. Il sistema di controllo è quello di sempre: swipe verso l’altro per un salto (o un doppio salto), swipe in basso per la capriola e, in aggiunta alla solita formula, con uno swipe a sinistra o a destra cambieremo direzione. Quest’ultimo elemento rende Grudger più simile ad un platform piuttosto che ad un running game. Il mondo di gioco è in salsa Steampunk, quindi aspettatevi elementi quali torri dell’orologio in stile Ottocento e tubi industriali conditi con una piccola spruzzata di fantasy. Purtroppo sia il protagonista che il resto dell’universo di gioco non riesce ad avere una propria personalità, poiché il tutto risulta debole e poco curato.

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Raccogliere le tre barre di alluminio nel livello è abbastanza impegnativo.

Vediamo, dunque, l’aspetto meramente ludico della produzione Noble Muffins. I livelli, 45 in tutto, presentano una difficoltà calibrata discretamente, anche se dobbiamo ammettere che, la maggior parte delle volte che siamo morti, è stata per colpa dei problemi nel sistema di controllo. Si sente la mancanza di un pulsante di “stop” a-la-Manuganu e la meccanica dell’autorun ci è sembrata eccessivamente forzata all’interno del contesto di gioco: calibrare un salto si è rivelata un’operazione tutt’altro che semplice, a causa dei problemi nelle collisioni e nella noiosità dell’avanti/indietro continuo del nostro personaggio. Anche il level design non sorprende e presenta stage blandi caratterizzati da una piccola componente esplorativa ma che, per colpa dei problemi di collision detection, eviterete di usufruire per scampare alla morte.

Steamp-un-korno

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Le morti sono gestite dal motore fisico e garantiscono risultati ed effetti curiosi.

Graficamente il titolo soffre di alti e bassi. La fluidità generale è buona, ma lo stile adottato non riesce a trasmettere un carattere, una personalità. Anche gli elementi Steampunk sono ridotti all’osso e ci sarebbe piaciuto vedere qualche oggetto tecnologico da utilizzare durante l’avventura, magari in qualche sezione particolare del gioco. Nulla da fare, il gioco introduce pochissimi elementi con cui interagire e presenta una giocabilità striminzita che lascia il tempo che trova. Nei 45 livelli di gioco non troverete mai fattori che vi faranno gridare al miracolo, il tutto sa di già visto, anche la modalità endless sbloccabile dopo aver raccolto un certo numero di barre di alluminio non brilla di originalità e presenta sezioni piuttosto ripetitive. Ad aggiungersi a tutto ciò è il comparto sonoro mediocre, caratterizzato da musiche anonime ed effetti nella media dei giochi portatili.

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